
Ho scritto questo articolo per la rivista On Line: Miglio Verde dell’amico Leonardo Facco.
Nell’articolo parlo di come lo Stato fin da piccoli ci indottrina in modo da progressivamente abituarci a pensare che ogni cosa che facciamo o faremo necessiti di una specifica approvazione o norma da parte sua, naturalmente il fine ultimo di questo comportamento è il totale controllo dell’individuo.
Il gioco che i moderni Stati conducono è chiaramente quello di creare individui senza capacità critica e con una propensione incondizionata a ritenere sempre giusto quello che viene fatto o “distribuito” dallo Stato.
In una società complessa “educare” le persone all’obbedienza è condizione sine qua non per garantire la vita e la supremazia della macchina statale tutta.
Qui di seguito vi lascio con un breve estratto del mio articolo ed il link per continuarne la lettura.
Controllo, leggi, norme e potere
Oggi vorrei parlare del perchè molti di noi non si rendono conto di quanto siano limitate le nostre vite e di quali siano le strategie messe in campo dallo Stato per condizionarci fin dalla più tenera età ad essere condiscendenti e, paradossalmente, considerare ogni limitazione che viene sistematicamente fatta alle nostre libertà come non solo congrua, ma fondamentale ed utile per la nostra stessa vita.
Per farvi riflettere sul tema vorrei partire facendovi un semplice esempio.
Chiunque abbia deciso di diventare un imprenditore di se stesso e magari aprire una piccola attività commerciale ha subito dovuto confrontarsi con leggi, lacci e lacciuoli che per chiunque abbia un minimo di intelligenza non possono essere definiti che perdite di tempo ( nella migliore delle ipotesi ) o vere e proprie incongruenze o ostacoli alla propria attività ( nella peggiore delle ipotesi ).
Che senso ha regolamentare l’orario ed i giorni di apertura e di chiusura di un’attività commerciale? ( continua a leggere l’articolo a questo link ).
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